Succede a Bologna, nel corso di un’udienza davanti al Tar: il Presidente chiede ad Asmae Belfakir, giovane praticante avvocata, di togliersi il velo oppure di abbandonare l’aula di udienza poiché il velo non sarebbe “rispettoso della nostra cultura”. Asmae decide di andarsene.
Per fortuna la nostra cultura, incisa nella Costituzione ( all’art. 19), diversamente da quanto ritiene quel giudice, si basa sul rispetto e il libero esercizio del proprio credo, in qualsiasi forma, privata o pubblica, principio che va di pari passo con il rispetto delle diversità e al tempo stesso dell’uguaglianza tra le persone.
Ci pare inoltre paternalistico e maschilista che un giudice giudichi non in base alle leggi vigenti, ma in base ad un generico e personale “rispetto della nostra cultura”.
La nostra solidarietà ad Asmae.

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