Il report che vi proponiamo e che potete leggere qui – dossier prima parte seconda parte – ricostruisce la storia di come, per la prima volta, l’Amministrazione di Bologna abbia deciso di esternalizzare totalmente una biblioteca di quartiere, ma soprattutto di come, all’improvviso, quella stessa Amministrazione abbia scoperto che i cittadini e le cittadine di Bologna non siano così disponibili a svendere un bene comune.

Oggi, nonostante la Biblioteca Lame Malservisi sia totalmente esternalizzata, tutti, ma proprio tutti, a partire da chi il progetto di esternalizzazione lo aveva promosso, si rammaricano di questa scelta; sotengono che le biblioteche di quartiere sono un bene comune e hanno bisogno di concorsi per sostituire il personale in pensionamento, di aggiornamento e qualificazione del personale, di ristrutturazioni, insomma che hanno bisogno di finanziamenti e di gestione pubblica; mettono il tema in cima alla lista delle cose da fare.
Ecco qualche esempio di questa ritrovata consapevolezza: la proposta di odg – aimè a bilancio approvato –  della Presidente della Commissione Cultura Federica Mazzoni, le dichiarazioni a mezzo stampa del Presidente dell’Istituzione Bibilioteche Daniele Donati e infine il primo pensiero e le prime telefonate del neo Assessore alla Cultura Matteo Lepore (al quale auguriamo in bocca al lupo).

Cosa ci riservi concretamente questa nuova consapevolezza amministrativa da tempo vorremmo scoprirlo anche noi e non siamo i soli, i sindacati per esempio si interrogano da tempo sul tema, senza molte risposte.
Per questo a novembre abbiamo chiesto alla Commissione Cultura la convocazione di un’udienza conoscitiva di cui abbiamo già sollecitato lo svolgimento.

Assessore Lepore, presidente Mazzoni, presidente Donati, ci vediamo in udienza?

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