Autodeterminazione delle donne, aborto sicuro e legale.

Questa settimana i nostri pensieri erano rivolti alle compagne in Argentina, dove il Senato ha bocciato la legge che avrebbe garantito un aborto legale, sicuro e gratuito a tutte le donne.

Ma a quarant’anni dalla legge 194, che legalizzato l’aborto in Italia, il nostro paese sta vivendo una pericolosa recrudescenza sui diritti delle donne e sulla loro autodeterminazione.

Poche settimane fa, a Verona, il Consiglio Comunale ha iniziato a trattare due mozioni proposte dalla Lega Nord, rispettivamente la 434, dall’eloquente titolo “Iniziative per la prevenzione dell’aborto e il sostegno alla maternità nel 40° anniversario della Legge 194“,  e la 441, volte a dare ampio spazio alle associazioni cattoliche per contrastare l’aborto libero e gratuito e a sistematizzare il programma di “sepoltura dei bambini mai nati”, anche senza il consenso della donna coinvolta.

Come se non bastassero le mozioni stesse ad evocare un buio scenario medioevale, la trattazione in Consiglio Comunale ha fornito altre note inquietanti a questo grave episodio. Un consigliere comunale di maggioranza, Andrea Bacciga, ha rivolto il saluto romano alle attiviste di Non Una Di Meno, presenti in aula vestite da ancelle di The Handmaid’s Tale in segno di protesta.

Un consigliere comunale si è permesso di fare il saluto romano in un’aula istituzionale e non è stato nemmeno richiamato dal presidente del consiglio, che ha detto di non aver visto l’episodio.

Nell’ultima seduta estiva del Consiglio Comunale di Bologna la nostra Emily Clancy ha presentato un ordine del giorno sul tema, che è stato ammesso ai lavori. Sarà tra i primi in trattazione nella prima seduta di settembre.

 

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