Con una semplice delibera che non dovrà nemmeno passare dal Consiglio Comunale, la Giunta autorizza ASP Città di Bologna alla vendita dell’intero complesso denominato “Palazzo dell’Istituto di Aiuto Materno e di Assistenza ai Lattanti” compreso tra le via Don Minzoni, F.lli Rosselli, del Porto, ad esclusione, bontà loro, del civico 15 di via del Porto adibito a co-housing e inaugurato (giustamente) con grande risalto poco tempo fa.
In un momento di gravissima tensione abitativa, di fronte alla povertà e alla disuguaglianza crescenti che rendono difficoltoso per molte famiglie provvedere alle spese per l’affitto, riscontrate le esigenze dell’accoglienza (sono di oggi le dichiarazioni della direttrice dell’area Benessere di Comunità del Comune di Bologna, Maria Adele Mimmi in merito alla impossibilità di reperire alloggi in locazione per questo scopo), dopo le ripetute denunce di gravi difficoltà trovare alloggi in affitto sul mercato da parte di studenti, lavoratori e famiglie per la crescita senza freni delle locazioni turistiche da un lato e per i veti razzisti dall’altra, dopo avere speso parole e parole a sostegno della politica così detta dell’housing first (la casa come bene primario per uscire da situazioni di emarginazione o per evitare di scivolarvi), dopo aver decretato la fine dell’esperienza di AMA – Agenzia Metropolitana per l’Affitto e il sostanziale fallimento dei progetti di autorecupero e microcredito (fallimenti interamente da imputare a errori dell’Amministrazione).
A fronte di tutto questo la Giunta Merola pensa sia cosa buona e giusta disfarsi di una proprietà pubblica di grande valore in pieno centro: decine di appartamenti di cui molti di grandi dimensioni (per i primi 10 la vendita era già stata già autorizzata nel 2016), spazi commerciali, una grande area adibita a uffici pubblici in via Don Minzoni 10 (il civico corrisponde all’Ufficio Elettorale del Comune di Bologna, immaginiamo il prezzo di un eventuale affitto…), un’area accatastata opificio di cui non si riportano le dimensioni, posti auto.
La consideriamo una scelta sbagliata e incomprensibile.

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