Labas: Ordine di sgombero, gli attuali amministratori hanno smarrito il senso del concetto di “riqualificazione urbana”

By 22 Dicembre 2015Settembre 17th, 2021comunicati
immagine del labas dal suo profilo facebook

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E’ stato emesso un ordine di sequestro per l’ex caserma Masini di via Orfeo, 9.000 mq di proprietà dello Stato e abbandonati da troppo tempo al degrado, occupati tre anni fa dal Collettivo Làbas. E’ un luogo apprezzato dagli abitanti del quartiere e non solo, sede di attività sociali e culturali e di uno dei mercati di “Campi aperti”. L’ordine di sequestro, che incombe anche su altre realtà del territorio, prelude allo sgombero, come già avvenuto per la ex-Telecom.

E’ evidente come sia in atto un accanimento verso tutte le forme di auto-organizzazione sociale che suppliscono all’intervento pubblico per mitigare la povertà e l’esclusione e per dare forme concrete a modelli di alternativi di produzione e consumo.
Il Comune, come al solito, subisce passivamente e anzi giustifica ciò che dovrebbe scongiurare semplicemente facendo il proprio dovere.

Come ha potuto consentire l’approvazione di un progetto che prevede di demolire la caserma per costruire un albergo a cinque stelle, una trentina di appartamenti di lusso e un parcheggio per le auto? Come può oggi sostenere senza vergogna che tutto questo rappresenti una “riqualificazione”? Come può una proprietà pubblica essere sottratta alla collettività e consegnata alla speculazione privata senza che l’amministrazione comunale faccia nulla? E perché l’amministrazione comunale, anziché salvaguardare il patrimonio della città pubblica, se la prende con quelli che vogliono difenderlo? Gli attuali amministratori hanno smarrito il senso del concetto di “riqualificazione urbana”, non sono più in grado di governare il territorio perché subalterni agli interessi immobiliari, e non sono più in grado di mediare i conflitti sociali perché hanno scelto di non stare più dalla parte della comunità nella sua interezza, ma solo di una parte di essa, la più potente e la più arrogante.”

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