Continua a viaggiare e ad arricchirsi la carovana de Le piazze dell’alternativa organizzata dalla Rete de Le Città in Comune.
Domani tappa a Salerno, dove verrà messo al centro il tema del consumo di suolo e della crisi ambientale.
Coalizione Civica Bologna sarà presente con Federico Martelloni, Consigliere Comunale, che incontrerà i cittadini per confrontare esperienze, condividere strumenti e continuare a sostenere una politica #alternativa.


Le piazze dell’Alternativa – Salerno #tappa5
Giovedì 29 Giugno 2017 dalle 19:00 alle 21:30
Chalet Santa Teresa – Salerno. Spiaggia di Santa Teresa, Salerno

>>> L’ALTERNATIVA AL CONSUMO DI SUOLO <<<

PROGRAMMA:
ORE 16:30 Sala Giunta del Comune di Salerno – costituzione della Rete degli amministratori locali Campana.
ORE 19:00 Incontro Pubblico // piazza antistante la Spiaggia di Santa Teresa con Federico Martelloni – Consigliere Comunale di Bologna (Coalizione Civica Bologna) e membro delle Le Città in Comune.
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Le nostre città sono il luogo in cui viviamo, in cui costruiamo i nostri sogni, in cui vorremmo restare e costruire una vita felice. Molto spesso però dai nostri territori a Sud, in Provincia di Salerno tantissimi giovani sono costretti ad emigrare al Nord o in Europa: l’assenza di lavoro, di prospettive, di possibilità trasforma le nostre città in un vero deserto. Gran parte della politica che ha amministrato i nostri territori ha scelto di usare le poche risorse che ha avuto a disposizione per piccole clientele, per costruire posti di lavoro lunghi appena sei mesi – come la garanzia giovani – ma altamente utili per fare incetta di voti.

Noi vogliamo essere l’alternativa che nasce dalla voglia di ridare protagonismo ai territori e alla democrazia. Lo vogliamo fare ascoltando le istanze, le richieste di chi oggi non ha voce: dei tante/i precari/e, degli anziani senza diritti, delle persone che hanno smesso di credere che è possibile cambiare. Noi vogliamo ridare senso innanzitutto alla parola Politica: al suo senso alto, generoso e condiviso. Ma non basta questo: occorre realizzare qualcosa di concreto: un altro modello di sviluppo completamente diverso da quello imposto dal centrodestra e da De Luca in questo ventennio.

Si tratta di tornare ad investire nell’agricoltura e nell’innovazione sociale, nel riuso dei beni comuni e di quelli confiscati alle mafie, nel benessere ecologico, in una occupazione duratura per le giovani generazioni, in servizi di qualità per la cittadinanza. É questa l’alternativa per uscire dalla crisi creata da chi ha privatizzato l’acqua e i trasporti; che ha prodotto una sanità scadente e sempre più in mano ai privati, che non ha saputo pensare a filiere di sviluppo concreto per valorizzare la storia dei territori e dargli futuro. Queste le colpe di una politica incapace e corrotta e che spesso ha stretto affari con le camorre. La provincia di Salerno è un crocevia di territori che ha fatto in questi anni della devastazione ambientale e del consumo di suolo la propria cerniera invisibile: dal problema irrisolto del fiume Sarno, dell’interramento dei rifiuti in tutta la provincia, alle trivellazioni nel sud della provincia, alle fonderie Pisano a Salerno, all’abusivismo edilizio che non ha risolto le politiche abitative e ha fatto arricchire solo i grandi costruttori.

Vogliamo allora metterci in cammino assieme ai tanti comitati, agli amministratori locali che non hanno piegato la schiena alle prebende deluchiane, a tutti coloro che si impegnano a cambiare ogni giorno il volto dei propri territori. Nel deserto vogliamo costruire oasi, dare ristoro ai tanti che cercano una politica più dignitosa, capace di creare giustizia sociale e ambientale. Il nostro sarà un viaggio tra i territori per raccontare le storie di tutti e per individuare questioni e proposte comuni per cui battersi dal prossimo autunno. Vogliamo dare ossigeno, gambe e credibilità a questa nuova possibilità politica.

Partiamo il 29 giugno da Salerno mettendo al centro il tema del consumo di suolo e della crisi ambientale: denunciando gli scempi e proponendo bonifiche per i territori, soluzioni alternative al problema abitativo per costruire un modello di sviluppo a consumo 0 del suolo, capace di declinare ambiente e lavoro, salute e diritti.

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