Ieri, mentre a Bologna le associazioni di categoria dei pubblici esercizi assicuravano il proprio impegno a promuovere, presso i propri associati, la Carta dei diritti fondamentali del lavoro digitale nel contesto urbano, informando quali piattaforme l’abbiano firmata e quali (ancora) no, ero a Torino, insieme ad Eleonora Artesio e Marco Grimaldi, a presentare la Carta di Bologna e, in particolare, a raccontare l’itinerario di conflitto e negoziazione, animato da Riders Union Bologna, che ha portato alla sua elaborazione e sottoscrizione, come possibile modello cui ispirarsi per una regolamentazione metropolitana del lavoro digitale nelle città.

Dopo averne discusso lunedì 4 giugno a Firenze, presso la Regione Toscana, per Gig Economy: lavoro e diritti al tempo delle piattaforme, martedì 19 torneremo ad approfondire questo tema a Bologna, come si può vedere dalla splendida locandina con il “Quinto Stato”
Il 21 poi ne parleremo a Milano nell’incontro Free Riders? “Libertà”, regole e tutele, insieme a Cristina Tajani, Marco Lombardo e altri ancora e molto presto sarò anche a Padova, per un confronto, sul medesimo tema, con Chiara Gallani e Marta Nalin.

Oggi più che mai la domanda di dignità e diritti dei lavoratori e delle lavoratrici digitali viaggia sulle ruote delle biciclette dei riders.

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