Domenica 26 novembre dalle 10 alle 21, negli spazi di Atelier sì in via San Vitale 69 e della Sala Silentium di Vicolo Bolognetti, Coalizione Civica organizza una giornata di discussione e approfondimento sulle trasformazioni della città, i conflitti sociali, i diritti, il governo locale inserito in un contesto nazionale ed Europeo.

Dalle 10 alle 13 si terranno workshop tematici.

WORKSHOP – Urbanistica, territorio e spazi verdi

La proposta di una nuova legge regionale sull’urbanistica, che sarà approvata alla fine di novembre, spalanca uno scenario inquietante per le città ed il territorio.
Con la scusa di “fermare il consumo di suolo”, si distrugge una cultura urbanistica che ha saputo garantire, pur con difficoltà e con un ruolo spesso ambiguo da parte dei Comuni, un buon livello di pianificazione territoriale e urbanistica e un sostanziale controllo sugli appetiti degli speculatori, garantendo anche un discreto livello di qualità insediativa e, in parte, cercando di affermare il principio della sostenibilità ambientale di qualunque trasformazione territoriale.
Si apre una stagione molto impegnativa di lotta e contrasto alla rendita, con un territorio che viene di fatto consegnato in mano alle grandi società immobiliari e a logiche di destra e neoliberiste, contro meccanismi che perpetuano il consumo di suolo (la proposta di legge è piena di trucchi per consentirne un facile aggiramento) e mettendo nel calderone sia i nuovi interventi insediativi che quelli sull’esistente, sotto l’accattivante voce della “Rigenerazione Urbana”.
La rigenerazione nella città metropolitana, quella, per intenderci, ‘fatta col mattone’, quella che interessa la rendita (anche con la privatizzazione delle aree pubbliche), c’è già. E il terreno fertile sul quale sta crescendo è lo stato di abbandono e degrado in cui versano numerose aree ed edifici. Indagini, certo non esaustive e in difetto, ci dicono che, nella sola Bologna, sono almeno 190 gli edifici e le aree abbandonate, il 60% delle quali sono private, il restante 40% sono aree pubbliche. Edifici residenziali, produttivi, commerciali, dedicati ai servizi (ci sono anche numerose scuole), ex caserme. I quartieri più interessati sono il Navile (38) e Porto-Saragozza (anche qui 38).
A Bologna si comincia a capire cosa significhi in concreto “ Rigenerazione Urbana”, l’esempio del restyling dello Stadio è emblematico: ‘rigenerare’ in questo caso significa costruire centinaia di alloggi non certo ‘popolari’, (l’edilizia sociale è la grande sconfitta per il comune di Bologna), privatizzare, come già accennato, aree pubbliche, fare in modo che i privati facciano quello che vogliono, presto grazie anche ad un sistema di pianificazione ridicolo nel quale lo strumento di punta saranno gli accordi tra privati e Comune.

Occorre riflettere insieme su cosa fare per trasformare l’annunciato funerale dell’urbanistica in una rinascita dell’attenzione per il territorio e per il contrasto ad ogni forma di abuso da parte dei poteri forti.

Il work shop è aperto a tutti e tutte con inizio alle ore 10.00

Sono stati invitati a partecipare:

Comitato Becco (Bologna Est contro il Cemento e per l’Ossigeno), Comitato no passante di mezzo,
Comitato Vivere Mercato Navile, Comitato degli abitanti del Lazzaretto, XM24, Campi Aperti,
Ex- Comitato No People Mover, Comitato RigenerazioneNOspeculazione, Làbas, Link Laboratorio Crash, Casa del Popolo Venti Pietre, Atlantide Re-esiste, Planimetrie culturali, L’Altra Emilia Romagna

Alcuni interventi di Coalizione Civica sul tema:

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