A proposito di scuola Forza Italia dev’essersi persa qualche lezione di diritto, certamente quelle in cui si è spiegata la Costituzione e in particolare:
l’art. 3 “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge…”. E guarda un po’, “…è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana”;
l’art. 33 “L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento. La Repubblica detta le norme generali sull’istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi. Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato”.

Dell’iniziativa a cura di Galeazzo Bignami, Marco Lisei, Francesco Sassone e compagnia, va condannato non solo il fascismo puro del metodo: la schedatura, metodo violento e intimidatorio contro il quale le autorità competenti dovrebbero intervenire, ma anche la scellerata e criminale perseveranza nel sabotare ogni tentativo di inserire nelle scuole l’educazione al rispetto delle differenze e il totale disprezzo per un’educazione all’affettività, cose di cui invece abbiamo un disperato bisogno.
Le stesse forze politiche sbraitano ogni giorno di emergenza violenza sulle donne. Ma questa violenza si combatte in un solo modo: con l’educazione, non certo sputando odio su odio.
Per fortuna esistono insegnanti coraggiosi che ogni giorno sono in prima linea con i bambini e le bambine, i ragazzi e le ragazze ad insegnare convivenza, rispetto, gentilezza.

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