Una mela al giorno…
Data / Ora
04/03/202520:30 - 23:00
Luogo
Centro Sociale Giorgio CostaVia Azzo Gardino, 48
Bologna
Categorie
“Una mela al giorno… La salute tra medici di famiglia, CAU e servizi di prossimità”.
Ne parleremo martedì 4 marzo alle 20.30 presso il Centro sociale Giorgio Costa (via Azzo Gardino 48, Bologna), con:
- Chiara Bodini, ricercatrice in Salute pubblica;
- Ilaria Camplone, Direttrice Distretto Città di Bologna – Ausl Bologna e membro del Comitato Scientifico Associazione Giovanni Bissoni;
- Vasco Errani, Presidente Associazione Giovanni Bissoni;
- Ardigò Martino, Direttore Distretto Riccione – Ausl Romagna.
Coordina il dibattito Simona Larghetti, capogruppo AVS – Coalizioni Civiche – Possibile Regione Emilia-Romagna.
La cittadinanza è invitata a partecipare a un confronto sulla salute e sanità che ci serve e che richiede continuità tra salute e malattia, tra benessere e cura, tra territorio e reti di prossimità.
Per raggiungere gli obiettivi che ci poniamo occorre:
- potenziare l’attività di prevenzione sul territorio con una particolare attenzione nei confronti della popolazione più fragile sul piano socio-economico e culturale;
- potenziare la rete di assistenza territoriale attraverso lo sviluppo delle Case di Comunità, aumentando le risposte sui territori attivando e/o potenziando le risorse esistenti come, ad esempio, gli infermieri di Comunità e gli infermieri di Continuità;
- potenziare la rete di assistenza territoriale in primo luogo coinvolgendo i Medici di Medicina Generale nelle attività delle Case di Comunità. Per favorire il raggiungimento di questo obiettivo va sviluppata un’iniziativa nazionale per approvare la normativa che consenta la doppia scelta nel rapporto con il Servizio Sanitario Nazionale in convenzione o come dipendenti;
- sviluppare la rete dei CAU con i servizi presenti nelle Case di Comunità e con i Medici di Medicina Generale;
- creare, in via sperimentale, un servizio di accoglienza a bassa soglia h24, nell’ambito delle Case di Comunità ed in affiancamento al CAU, che faccia capo al Dipartimento Salute Mentale dell’Ausl, a gestione infermieristica ed educativa, per i casi di media e bassa gravita, che sono spesso causa di accessi impropri al Pronto Soccorso;
- sperimentare nelle Case di Comunità un modello organizzativo di gestione delle risorse (sociali e sanitarie) necessarie alla presa in carico della persona fragile ed al sostegno di chi la assiste che deve far capo ad un’unica/o responsabile (scelta in modo condiviso dall’Ausl e dal Comune). La nostra proposta è di avviare la sperimentazione anche nell’ambito della salute mentale adulti ed età evolutiva.