SILVIA LOLLI CANDIDATA PRESIDENTE DI QUARTIERE

Mi presento

silvia-lolliPosso dire di essere nata nel quartiere Reno, perché vivo da sempre tra la Barca e S. Viola, il nostro fiume e Borgo Panigale. Quando ho comprato casa la mia priorità è stata che dal terrazzo si vedesse S. Luca e  e dalla stanza da letto gli alberi lungo il Reno.
Amo Bologna e amo la sua periferia, operosa, solidale e genuina, dove la mia famiglia ha le sue radici: mio padre, Mario, che mi ha insegnato il valore dell’amicizia, mia madre, Anna, dalla quale ho imparato la generosità e la disponibilità verso gli altri.
Dopo una vita dedicata all’impegno nell’associazionismo e nel volontariato, mi metto ora in gioco nell’Amministrazione del mio territorio, per i miei concittadini.
Se dovessi descrivermi in una parola sceglierei
Passione:
Passione per l’Insegnamento – il mio lavoro, ma anche la mia vocazione.
Passione per lo Sport – una professione, ma anche la mia esperienza.
Passione per la Politica – quella onesta, della cittadinanza attiva e della partecipazione.
Passione per l’Ambiente – dal mio piccolo orto alla Madre Terra.
Passione per i Libri – i tanti che ho letto e quelli che ho scritto.
Passione per i Viaggi – quelli per approfondire i miei studi e quelli per divertirmi a fare foto.
Passione per il Cibo buono – da cucinare per gli amici e da scoprire in giro per il mondo.

Dicono di me

I miei colleghi insegnanti dicono che sono impegnata, appassionata e rigorosa nel mio lavoro.

I miei studenti in tutti questi anni mi hanno sempre riconosciuto molta premura  e rispetto nei loro confronti. So bene di essere considerata spesso anche troppo pignola e polemica…..succede quando mi lascio prendere la mano dal desiderio che tutto sia preciso, equo e onesto!

Passo la parola a Giancarla Codrignani, ex parlamentare indipendente, giornalista, scrittrice, femminista, docente di lettere antiche:

 

“Quando ho conosciuto Silvia ho subito pensato che se avessi avuto lei come insegnante di educazione fisica non mi sarei fatta esonerare da una materia che, nella mia esperienza, mi sembrava inutile. Come insegnante, infatti, Silvia è eccezionale: fa un sacco di cose, insegna perfino a fare prevenzione sanitaria o meritare la patente del motorino, pretende che la gente non solo si impegni ma si interessi. E i giovani la seguono e le vogliono bene perché nella pratica quotidiana ne colgono la ricchezza umana e culturale. In seguito ho scoperto che potrebbe benissimo insegnare un’altra materia o esercitare un altro mestiere: è lei che è così. Cioè seria, mai avventata, con un grande senso del dovere; nell’impegno politico ha fatto scelte coerenti con i suoi ideali, ma, anche se non arretra di un centimetro dai principi è sempre disponibile al dialogo, non è settaria e cerca di comporre le divergenze. Come tutte le persone oneste è scomoda, in primo luogo a se stessa, ma soprattutto a quello che la gente chiama il sistema e che lei vuole chiamare pezzo per pezzo, con il nome giusto per cercare di aggiustare qualcosa. Adesso si sperimenta in una gara che vorrebbe “sportiva”, nel senso dello sport “dei principi”: non sono politicamente affiliata alla sua lista e non vivo nella sua zona, ma mi piacerebbe che in tutti i quartieri fossero eletti presidenti così”.

La parola ora a  Guido Martinelli, avvocato specializzato in diritto Sportivo, diritto degli Enti Associativi, Diritto del Lavoro e diritto Tributario. Docente di legislazione sportiva presso l’Università di Ferrara e del Master in management dello sport di Luiss e Coni.

 “Con Silvia abbiamo una origine comune, veniamo entrambi da quella scuola di vita che è stata a Bologna la pallacanestro in un mitico ventennio tra gli anni ’70 e gli anni ’90. Quelli che il sabato pomeriggio o sera giocavano, la domenica mattina andavano a vedere al palazzo la serie A femminile e al pomeriggio la serie A maschile. Le tre partite a settimana erano la razione media. E si giocava all’aperto e noi, che eravamo un po’ privilegiati, allo Sferisterio, la vera palestra della pallacanestro Bolognese non di serie A. Io, sia chiaro, con risultati da atleta scarsissimi, meglio quelli da tecnico, Silvia con buoni risultati sia da atleta che da tecnico. Ma c’è un altro passaggio che ci accomuna. Su versanti diversi, io in maniera più decisa investendo il mio futuro, Lei senza perdere il suo ruolo di “professoressa”, abbiamo creduto che lo sport potesse essere un lavoro. Alzi la mano chi, nel 1997, pensava che si potesse scrivere un libro titolato “le professioni dello sport” (e Silvia lo ha scritto) e che qualcuno lo avrebbe pure letto e studiato (io). Conoscendo, bene, quindi, le sue convinzioni e la coerenza che l’ha sempre accompagnata e contraddistinta, credo che Silvia con lo stesso carattere che continua a caratterizzarla, saprà trasferire, la sua capacità di gestire una squadra, un team, nella capacità di gestire la cosa pubblica. Pertanto credo necessario che tutti noi si segua con interesse questa avventura alla quale io non posso che fare il mio più grande in bocca al lupo”

L’opinione di Silvia Zamboni, giornalista, ambientalista, già Presidente del Quartiere Reno e Assessora all’Ambiente del Comune di Bologna.

“Conosco Silvia Lolli da oltre una quindicina d’anni. E’ persona da sempre appassionata ai temi dell’amministrazione della città, che ha seguito e segue con autentico spirito civico privo di secondi fini personali. E’ importante che persone come Silvia Lolli entrino nell’ istituzione più vicina ai cittadini/alle cittadine, ovvero il Quartiere, per contribuire a ricucire il rapporto di fiducia con la cittadinanza e rappresentare con coerenza il bene comune”

 


IL PROGRAMMA

UN FIUME E TANTI  PONTI DA COSTRUIRE

Borgo Panigale e Reno, due territori con una storia che viene da lontano, oggi un solo quartiere con ben 60.000 abitanti all’interno della nuova città metropolitana. Se il fiume Reno è stato finora un segno di confine, oggi deve rappresentare la cerniera per la nuova comunità territoriale. Come in passato sulle sponde del fiume si sono succeduti popoli e sono sorte nuove civiltà, ancora oggi chiediamo al Reno fertilità ed energia per un Quartiere nuovo, con prospettive positive rivolte al futuro. Situato tra importanti direttrici ferroviarie e stradali e con dimensioni da vera e propria città, il nuovo Quartiere racchiude realtà sociali diverse e complementari e ha bisogno di costruire accanto a ponti di pietra i ponti ideali e valoriali tra le persone.

CITTA’ METROPOLITANA: NO ALLE PERIFERIE, SI’ A TANTE CENTRALITA’ AGGREGATE

La nascente città metropolitana, nell’idea della mia lista Coalizione Civica, è una città policentrica, formata cioè da numerose centralità urbane, come il nascente Quartiere Borgo e Reno che, per superficie – circa 32.000 Kmq – e densità abitativa – quasi 60.000 persone – ne sarà una delle più importanti componenti.

Per rendere il Quartiere un centro – non più un territorio di attraversamento o un dormitorio  quindi –  occorre dotarlo di tutti i servizi necessari alla vita quotidiana, renderli velocemente raggiungibili ed accessibili, dando priorità ai luoghi della cultura, dello sport, della socialità e della integrazione.

Dobbiamo invertire una tendenza a cui da alcuni anni, complice la crisi economica e le scelte politiche sbagliate,  stiamo assistendo: un aumento della sussidiarietà e lo svuotamento della funzione di servizio pubblico del livello amministrativo  più prossimo ai cittadini  fin dagli anni Sessanta: quella di quartiere. La  passata stagione del decentramento amministrativo non ha dato una vera possibilità di far contare i cittadini dei quartieri sulle decisioni comunali. L’iniziale tensione verso la partecipazione vera dei cittadini, possibile con le commissioni di quartiere, negli anni si è andata perdendo ed oggi, con lo statuto della nuova città metropolitana, ci troviamo a dover ricominciare. Le difficoltà sono enormi, ma la nostra proposta è anche la nostra sfida: questa volta dobbiamo assolutamente riuscire a costruire ponti veri fra l’ Amministrazione e cittadini. Dobbiamo invertire la rotta indicata dalla normativa accentratrice della città metropolitana. Il quartiere deve essere vissuto da ciascuno come un proprio bene, un luogo a cui fare riferimento, dove trovare ascolto, risposte e sostegno.

I LUOGHI DELLA CENTRALITA’ E DELLA CITTADINANZA

Grazie al mecenatismo di imprenditori come Isabella Seragnoli e Marino Golinelli – anima della Fondazione che porta il suo nome –  il Quartiere ha la grande fortuna di  ospitare due luoghi culturali di eccellenza, di standard internazionale, recentemente inaugurati :  il  MAST – manifattura di arti, sperimentazioni e tecnologia  e l’ Opificio Golinelli  specializzato nella didattica scientifica e tecnologica con i quali si dovranno rafforzare le collaborazioni e favorirne la frequentazione da parte della cittadinanza.

Purtroppo manca un cinema, c’è soltanto uno spazio teatrale – Teatri di Vita – le biblioteche vanno rafforzate ed ulteriormente animate e devono essere individuati nuovi spazi da riconvertire per ampliare le possibilità che associazioni e gruppi informali – di giovani, anziani, nuovi cittadini – collaborino volontariamente con l’Amministrazione. Una priorità sarà trovare soluzioni di gestione che garantiscano l’apertura e la fruizione di tutte le sale  e gli spazi pubblici per favorire, partendo dai bisogni manifestati dalle persone, la  loro socializzazione. Borgo e Reno è da tempo un quartiere multietnico in cui convivono tante cittadinanze e questo lo ha già reso territorio di sperimentazione e di sfida alla soluzione di uno dei maggiori problemi del nostro tempo: l’integrazione e la civile convivenza.

Gli spazi dedicati agli anziani e la rete di assistenza domiciliare saranno un’altra priorità per alleviare disagi materiali – come nei periodi di eccessivo caldo o di malattia – e morali per alleviare la solitudine e il senso di abbandono e si agirà con progetti specifici e mirati.

Lo sport di cittadinanza, cioè il diritto allo sport per tutte le età della vita, trova già in questo quartiere una buona rappresentazione ed un’offerta pubblica ampia, grazie anche allo storico impegno del volontariato sportivo che lo ha portato agli attuali livelli europei: moltissime discipline sono rappresentate in impianti strutturati ed in ambiente naturale, fruibili a tutte le ore del giorno. Occorre mantenere questa offerta, migliorarla prevedendo per esempio: l’ottimizzazione del loro utilizzo, il riscaldamento ad impianti solari ad energie rinnovabili. Nel bando comunale per la pianificazione energetica degli edifici pubblici – finanziato dalla UE- occorre far rientrare sia gli impianti sportivi che le palestre scolastiche. Nel parco Lungo Reno si dovranno creare le condizioni per le attività libere di camminata e di corsa, con” percorsi vita” e strutture “leggere”, favorendo anche lo sviluppo della ippoterapia e del turismo campestre, oltre a spogliatoi, docce, piccoli chioschi per una maggiore vivibilità e sicurezza, aumentando la collaborazione delle associazioni e gruppi informali che già oggi contribuiscono in parte alla pulizia delle rive.

IL PARCO FLUVIALE AL CENTRO E LE AREE DA RISANARE

Il parco fluviale ormai in fase di completamento – dopo che se ne parla da oltre 20 anni! –  deve diventare il centro del nuovo quartiere, un luogo di incontro fra culture autoctone e immigrati. Il fiume, un tempo attraversato  grazie ai barcaioli si è dotato di ponti stradali al fianco dei quali si dovranno costruire altri ponti: pedonali, per non interrompere ad esempio quella pista ciclabile che da troppi anni aspettano di essere completate, e ambientali, creando maggiori zone verdi che dal parco fluviale si diramino verso est ed ovest, zone purtroppo aggredite dalla cementificazione.

Si dovranno soprattutto costruire ponti sociali, fra le diverse componenti della cittadinanza, fra le diverse esigenze del quartiere, per creare più luoghi di aggregazione territoriale, per dare vita a sempre maggiori relazioni fra le diversità, momenti di incontro, conoscenza e scambio.

Dal punto di vista idrogeologico, prima di tutto, si dovranno stabilizzare le rive in alcuni punti a rischio, dove la piena allaga alcune abitazioni e cantine. Bisogna ricordare che il Reno è un fiume torrentizio anche se in molti momenti dell’anno appare secco. Urgente poi, in zona S. Viola e Birra realizzare  importanti lavori di dismissione di aree altamente inquinanti.

MOBILITA’ DA INTEGRARE VIABILITA’ PIU’ SCORREVOLE

A Borgo Panigale è ubicata la storica stazione ferroviaria della linea Bologna Pistoia che oggi accoglie anche la linea della Suburbana, la metropolitana di superficie bolognese che collega Bologna a Vignola e a Portomaggiore, passando per la stazione centrale di Bologna. L’SFM dovrà diventare, come era previsto fin dai primi progetti, un’importante percorso per velocizzare la mobilità integrata. A Casteldebole di recente è stata aperta una stazione ferroviaria.

Questa ricchezza di mezzi pubblici  diversificati dovrà essere ottimizzata per ottenere una mobilità integrata efficiente, grazie a  migliorie e perfezionamenti:

– è necessaria una capienza maggiore per le biciclette sui treni, ma anche gli autobus, come a Berlino, dovrebbero poterle ospitare.

– si dovranno finalmente finire le viabilità ciclo-pedonali, in troppe zone ancora interrotte.

– sono indispensabili ponti pedonali sul fiume, nei due punti in cui le piste ciclabili vengono interrotte sulla golena e anche su Via Triumvirato.

– si dovrà richiedere a Tper una collaborazione per incentivare l’uso del car sharing e un miglior collegamento delle stazioni con gli autobus.

– inoltre in zone dismesse e sottoutilizzate si dovranno realizzati parcheggi scambiatori, prevedendo al contempo soluzioni per garantirne la sicurezza (spazi ricreativi,     di ristoro).

Nelle ore di punta ci sono incroci strategici e tratti di strada – alcuni anche extraurbani – con traffico troppo intenso. Si dovranno studiare dove possibile percorsi alternativi e soluzioni ad hoc come le rotonde e facilitare sempre più l’uso dei mezzi pubblici e per gli alunni delle primarie quello del pedibus, magari assistito da volontari.

SFIDIAMO INSIEME LA CRISI ECONOMICA E LA CRISI MORALE

I disagi materiali del nostro tempo sono amplificati dalle solitudini esistenziali che emergono a causa dell’età o delle scarse abilità fisiche,  psichiche e sociali. Da un parte quindi si dovrà sostenere sia la ricerca  (dal  2010 a Borgo Panigale esiste lo sportello del lavoro che andrà rafforzato in seguito alla unificazione con il territorio Reno), che la creazione del lavoro – il co-working sarà una delle priorità di Coalizione Civica che intende dare vita nel quartiere a spazi di lavoro condiviso per tutti, ma  uno in particolare per le mamme che potranno portare con se’ i piccoli fino a tre anni grazie ad un servizio di cura e custodia che affiancherà gli open space –  dall’altra si dovrà rafforzare la rete di ascolto, solidarietà e sostegno.

 

La questione etica e morale sta diventando il vero elemento di confine fra la buona e la cattiva politica. Nello sport e nell’insegnamento dell’educazione fisica i valori fondamentali sono quelli della lealtà, del fair play, del gioco corretto. Applicare alla politica questi principi, con l’onestà assieme alla applicazione delle competenze, potrebbe aiutarla ad uscire dalle sabbie mobili di questi ultimi trent’anni. La disciplina nell’attività costante è fondamentale per il miglioramento delle proprie condizioni di allenamento e quindi di salute, così anche la politica deve ritornare a quel rigore di impegno, abnegazione che ha contraddistinto i suoi momenti migliori.


LISTA

  • Silvia Lolli
  • Riccardo Billi
  • Michele Catalano
  • Sergio Caserta
  • Luca Gusella
  • Alice Lenzi
  • Francesca Laurenti
  • Mauro Malaguti
  • Adamo Raffaini
  • Stefano Tosi
  • Cristina Ventura
  • Francesca Zuottolo

http://www.silvialolli.it