Lunedì 26 giugno 2017 in Consiglio Comunale abbiamo partecipato alla discussione sul Finanziamento straordinario alla Fondazione Teatro Comunale di Bologna. Noi abbiamo votato a favore, ma puntualizzando alcuni temi:

  1. Il sindaco, nonché Presidente della Fondazione Teatro Comunale di Bologna, nei suoi numerosi viaggi romani alla ricerca di finanziamenti per progetti non sempre chiari, dovrebbe premere sul Ministero dei Beni Culturali e sul Ministro Franceschini, perché la quota di FUS – Fondo Unico per lo Spettacolo, destinata al teatro Comunale venisse erogata entro il giugno dell’anno di attività onde evitare problemi di liquidità nel periodo estivo, ma soprattutto non venisse tagliata al termine dell’esercizio finanziario. Non può essere infatti che il Ministero, che è socio principale della Fondazione Teatro Comunale di Bologna a cui spetta infatti la nomina del Sovrintendente, nonché di un componente del Consiglio di Indirizzo, riduca il proprio finanziamento inserito nel bilancio di previsione sulla base della quota dell’anno precedente.
  2. Sarebbe opportuno che il sindaco, nonché Presidente della Fondazione Teatro Comunale di Bologna e il Consiglio di Indirizzo, non utilizzassero il Teatro Comunale per finalità che nulla hanno che vedere con gli scopi culturali della Fondazione. Usare il Teatro Comunale come una scatola cinese per finanziare il progetto Guasto Village è sbagliato perché crea confusione nei cittadini sul ruolo del teatro e mette capo allo stesso progetti assolutamente in contraddizione con la mission della Fondazione. Sarebbe ora che questa amministrazione, invece di utilizzare scatole cinesi per la realizzazione dei propri progetti, belli o brutti che siano, si assumesse finalmente l’onere di indicare direttamente le proprie progettualità, in modo decisamente più trasparente.
  3. Bisognerebbe ricordare al sindaco, nonché Presidente della Fondazione Teatro Comunale di Bologna e presidente del Consiglio di Indirizzo, che non è suo compito intervenire nelle scelte artistiche del Teatro. La proposta di un direttore Ospite al Consiglio di Indirizzo, spetta eventualmente al Sovrintendente una volta sentito il parere del Direttore Musicale. Il “guazzabuglio Bosso” è stato causato dalle improvvide dichiarazioni del Sindaco riportate dalla stampa locale. Il risultato è che Bosso si è ritirato, l’orchestra si è spaccata e il Maestro Mariotti, considerato dalla critica nazionale e internazionale, come uno dei migliori giovani direttori d’Orchestra, ha annunciato in una pacata lettera, che terminato il suo contratto, lascerà Bologna. Tutto questo rappresenta certamente un danno all’immagine del Teatro così necessaria per il sostegno da parte dei privati.

 

Rispetto ad eventuali prevedibili interventi critici da parte di alcuni Consiglieri PD e delle altre forze di opposizione, abbiamo ricordato che la Fondazione Teatro Comunale di Bologna è una delle più importanti Istituzioni culturali cittadine. Il numero dei lavoratori coinvolti, equivale a quello di una media impresa metalmeccanica e che l’eventuale messa in liquidazione del Teatro comporterebbe un declassamento dal punto di vista culturale della città di Bologna oltre a consistenti problemi occupazionali.

 

Ultimato il nostro intervento, il Sindaco nonché Presidente della Fondazione Teatro Comunale di Bologna e presidente del Consiglio di Indirizzo, ha fatto delle affermazioni molto gravi in Consiglio Comunale: annunciando che non sarebbe stata rinnovata la convenzione con la Filarmonica, ha segnalato che l’Orchestra della Filarmonica stava operando in maniera abusiva. La stessa sera, la stessa orchestra ha eseguito le musiche composte da Edmund Meisel per accompagnare la proiezione del film La Corazzata Potëmkin in programma per il Festival Il Cinema Ritrovato, uno degli appuntamenti culturali più significativi della città [e non solo].  Ovviamente, l’Orchestra era stata autorizzata dalla stessa direzione del Teatro. Quindi, il Sindaco ha fatto affermazioni in una sede Istituzionale, che non corrispondevano alla verità.

 

Segnaliamo che, oltre alla mancanza di rispetto evidente da parte del Sindaco verso il lavoro di questa orchestra, il mancato rinnovo della convenzione con la Filarmonica porterà ulteriori possibili problemi economici al Teatro: in presenza di convenzione, il teatro poteva mettere a borderò le attività della Filarmonica come strumento per ottenere punteggi per il FUS con un conseguente aumento dei fondi statali.

Inoltre, un aiuto economico andava anche al Teatro Manzoni, che si limitava a pagare i solisti di ogni concerto della Filarmonica ottenendo per contro dalla vendita dei biglietti un sostegno a una gestione molto onerosa.

Le responsabilità del Sindaco nonché Presidente della Fondazione Teatro Comunale di Bologna e presidente del Consiglio di Indirizzo sono molte, forse troppe.

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