Oggi in Consiglio comunale verranno discussi i documenti conclusivi dell’Istruttoria pubblica sul disagio abitativo che si è svolta il 20 e 21 settembre.
Come Coalizione Civica abbiamo fortemente sostenuto questo percorso di partecipazione promosso dal Laboratorio Pensare Urbano con la raccolta di più di 2000 firme.
Due giorni intensi di discussione sul tema dell’abitare, dall’accoglienza della popolazione studentesca alla sfida della regolamentazione degli alloggi turistici, dalla messa in gioco del patrimonio pubblico al contenimento della speculazione in un’ottica di recupero dell’esistente e di consumo di suolo zero, dagli incentivi per gli affitti a lungo termine rivolti a lavoratori e famiglie all’emersione del sommerso, dalla qualificazione e ampliamento dell’offerta di alloggi pubblici alla riforma dell’Agenzia per l’Affitto.

Partendo dalle proposte avanzate da ciascun gruppo, dopo un lavoro di approfondimento, si è arrivati alla stesura di un documento condiviso dalla maggioranza in Consiglio comunale (PD, Città Comune) e da tre gruppi di opposizione, Coalizione Civica, Gruppo misto-Nessuno Resti Indietro, Movimento 5 Stelle.

Come Coalizione Civica ci siamo spesi per arrivare al testo condiviso che ci pare contenga notevoli avanzamenti, nonché molte delle richieste contenute negli ordini del giorno presentati più di un anno fa da Coalizione sul tema della casa, in particolare:

  • regolamentazione degli affitti a breve termine con la promozione immediata del Codice unico identificativo degli alloggi per il sistema turistico, accompagnata da un semplificazione delle regole per chi intenda affittare, ma anche da azioni più stringenti di controllo degli alloggi sul mercato e da individuazione delle multiproprietà e di quelle situazioni che potrebbero configurarsi come attività imprenditoriali del settore ricettivo;
  • stop alla vendita del patrimonio immobiliare abitativo pubblico e recupero dell’esistente a fini abitativi in un’ottica di consumo di suolo zero;
  • riforma di AMA, agenzia metropolitana per l’affitto, per la messa in campo di strumenti efficaci di mediazione pubblica tra domanda e offerta;
  • qualificazione e diversificazione dell’offerta di edilizia residenziale pubblica;
  • rappresentazione da parte dell’Amministrazione comunale in ogni opportuna sede da parte, a partire dalla conferenza Stato Regione Enti Locali, dell’esigenza di non incrementare l’importo della cedolare secca, attualmente al 10%, così da favorire il ricorso ai canoni concordati, riconoscendo nei medesimi un valido strumento per calmierare i canoni delle locazioni, specie nei comuni ad alta tensione abitativa.

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