Come Coalizione Civica esprimiamo viva preoccupazione per la recente uscita di oltre 300 sindaci che hanno inviato una lettera al Governo proponendo di mettere in dad gli alunni e le alunne non vaccinate.
Ieri ci siamo confrontati con il nostro Sindaco Matteo Lepore, uno dei sindaci firmatari, e, in un dialogo molto franco, gli abbiamo espresso le nostre criticità, poiché riteniamo che questa non sia una soluzione al problema dei contagi nelle scuole e servirebbe solo ad isolare una categoria di persone escludendole di fatto dal diritto allo studio e incidendo pericolosamente sul loro equilibrio psico-fisico.
Comprendiamo da dove derivi la sua preoccupazione, perché ci rendiamo perfettamente conto della gravità della situazione: a due giorni dalla pausa natalizia, ci sono moltissime classi in quarantena, il tracciamento è completamente saltato, nelle scuole il personale è sovraccarico ed esausto, così come i genitori.
Tuttavia queste gravi condizioni presenti e le terribili esperienze passate ci hanno fatto capire una sola cosa: non possiamo continuare a gestire la pandemia come un’emergenza e con misure palliative.
Lo abbiamo ripetuto fino alla nausea: la pandemia ha esacerbato disuguaglianze che esistevano già, ed è lì che bisogna agire.
Bologna può sperimentare misure di lungo periodo che rendano la scuola sicura e migliore oltre la pandemia: cominciamo riducendo il numero di alunni per classe, andando in deroga alla legge 81/2009, assumendo personale ATA che possa sanificare gli edifici e le aule, potenziando la campagna vaccinale con campagne ad hoc sulla vaccinazione dei minori e garantendo l’apertura e il funzionamento delle hub. Noi ci mettiamo a disposizione del Sindaco e della città per elaborare proposte concrete. Bologna può farsi capofila, insieme ad Anci e alle Regioni, nel richiedere al Governo che i fondi del PNRR siano spesi con maggior criterio in tal senso, sfruttando una finestra di opportunità unica che rischia di chiudersi a breve.
La scuola ha bisogno di cambiamenti strutturali: cominciamo dalla nostra città e dimostriamo che una scuola più sicura, aperta e garantita per tutte e tutti è possibile.

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