38 miliardi di euro l’anno, più di 100 milioni al giorno: è questa la proposta, già approvata a larghissima maggioranza alla Camera su impulso della Lega, che chiede al governo di portare al 2% del PIL i costi della difesa, con un incremento di ben 13 miliardi.
Proprio mentre vediamo le devastazioni della guerra urgerebbe cambiare punto di vista: il riarmo costante di questi anni ha portato ad un aumento della violenza e dell’insicurezza a livello globale, mentre l’enorme spesa militare dovrebbe essere dirottata su altre voci: dalla salute alla scuola, dal welfare alla transizione ecologica, rafforzando, in un momento buio come questo in maniera strutturale anche l’accoglienza, come ponte verso un mondo dove tutte e tutti possiamo vivere senza insicurezze.
Il Senato è ancora in tempo per bloccare questa follia, lo faccia, senza esitazioni.

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