I primi giorni di maggio un evento alluvionale di portata estrema ha causato l’esondazione del torrente Savena al Paleotto, con la distruzione della strada comunale prossima al fiume.
Su quella stessa porzione di territorio sono aperti i cantieri per il secondo lotto del Nodo di Rastignano, un progetto redatto nel 2008 con l’obiettivo di deviare il traffico, con il suo carico di smog e code, dal centro abitato di Rastignano, che ad oggi conta circa 8000 abitanti.
Nei giorni scorsi la Rete Emergenza Climatica e Ambientale dell’Emilia Romagna (RECA ER) così come altre associazioni ambientaliste del territorio hanno chiesto al Sindaco della Città metropolitana di Bologna e a tutte le autorità competenti “di verificare se siano ancora in essere le condizioni del periodo in cui l’opera è stata progettata”. Coalizione Civica, pur appoggiando convintamente la legittima e più che giustificata posizione degli abitanti di Rastignano che da oltre trent’anni attendono una soluzione al traffico e all’inquinamento atmosferico sulla via Nazionale Toscana, ritiene che nell’ambito della task force sul dissesto idrogeologico che la Città Metropolitana sta coordinando e che comprende tutti gli enti, le autorità ambientali e di ricerca che si occupano di adattamenti climatici e di gestione del rischio, sia necessario procedere ad una attenta analisi del progetto del Nodo di Rastignano, che a questo punto potrebbe non tenere conto di preziosi elementi di contesto e rivelarsi inadeguato a eventi estremi che sappiamo saranno sempre più probabili.
Coalizione Civica ha fortemente voluto la task force, votata a larga maggioranza con un ordine del giorno a prima firma Larghetti, presentato in aula nella settimana subito successiva all’alluvione, nella convinzione, che condividiamo con il nostro sindaco, che non si debba e non si possa ricostruire tutto come prima, e che il principio valga con maggiore forza per le opere in via di costruzione.
Per questo crediamo che sia prioritario, nell’ambito della attività della task force, procedere ad un urgente supplemento di indagine che integri la VIA approvata a suo tempo con gli elementi di mutato scenario, permettendo di adeguare il progetto con una variante in corso d’opera, nel rispetto della piena sicurezza rispetto al rischio alluvionale e dell’equilibrio dell’ecosistema fluviale. Con l’occasione riteniamo utile che siano valutati anche gli aspetti compensativi in ottica di ripristino della vita del fiume, vegetale, animale ed ecosistemica, necessari a diminuire l’impatto dell’opera.

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