Oggi pare che tutti i consiglieri e le consigliere di tutte le forze politiche, così come i dirigenti e l’Assessora Gambarelli, siano pronti a rinnovare incondizionata fiducia nel sistema bibliotecario pubblico, a ribadire la sua importanza, a sottolineare la sua centralità. Questo nonostante l’esordio sul tema da parte di questa Amministrazione sia stata l’esternalizzazione della Biblioteca Lame-Malservisi. Se qualcosa è cambiato ce ne rallegriamo, ma ci permettiamo di diffidare, visti i precedenti.
Da parte nostra, come Coalizione Civica non abbiamo, né abbiamo mai avuto alcun dubbio: le biblioteche, specialmente le biblioteche di quartiere, sono e possono costituire l’anima di una città policentrica.
Per comprenderne il senso e la complessità, basti pensare alla molteplicità di funzioni che hanno svolto e svolgono, ben al di là del prestito di libri, biblioteche come la Lame-Malservisi, solo per richiamare quella di cui più abbiamo parlato nel corso dell’ultimo anno: essa è stata – come noto – presidio culturale e luogo di aggregazione e integrazione. E c’è da augurarsi che continui ad esserlo dopo la scelta sciagurata dell’esternalizzazione.
Oggi quella scelta sembra messa in questione per bocca dello stesso Presidente dell’Istituzione Biblioteche Daniele Donati, il quale dice “Bene pubblico, serve personale!”.
Bene.
Nessuno può essere più contento di noi che – come ricorda la stampa – ci siamo battuti contro l’esternalizzazione dei servizi bibliotecari avviata al Navile.
Ma sarebbe utile ricordare che, oltre all’opposizione all’esperimento condotto al Navile concretizzatasi nell’Assemblea dell Bibilioteche e nella raccolta di più di 1300 firme, anche le organizzazioni sindacali con una lettera aperta hanno denunciato da tempo non un giorno o un anno ma “un decennio” di “grave sofferenza”, con un’Amministrazione che “sta procedendo da tempo, un passo alla volta, alla totale esternalizzazione dei servizi bibliotecari”. Su questa base si chiedeva un percorso fatto di più incontri – che si sono poi susseguiti nel luglio e nell’ottobre 2017, mentre procedeva il percorso di esternalizzazione dei servizi della biblioteca Lame-Malservisi. Oggi quell’operazione si è rivelata una operazione sbagliata e inconsistente da ogni parte la si guardi, anche e persino nella logica del risparmio. Quello che serve sono assunzioni e riqualificazione e del personale.
Ma per far questo serve certamente più di quanto stanziato in bilancio per l’acquisto di beni e servizi e serve soprattutto allontanare il dubbio che questi fondi possano essere spesi per altre esternalizzazioni. Quanto alla Biblioteca Lame Malservisi, di cui qualche consigliere festeggia l’imminente apertura nel giorno del sabato, non è dato capire con che numero di presenze di operatori e con quale continuità di presenza verrà garantito i servizio. Né si capisce con che trattamento per il personale dipendente dalle cooperative, posto che i lavoratori di fatto svolgono lo stesso lavoro del personale comunale, ma con orari e condizioni molto più sfavorevoli. Né si comprende, vista l’insistenza sulla perdurante presenza di una dirigenza a guida comunale, come si concili detta funzione di direzione con il divieto d’interposizione di manodopera. Resta, invece, il giudizio netto del Presidente dell’Istituzione Biblioteche, il quale dovrebbe suonare come monito sia per scelte future dell’Amministrazione Comunale, sia per quanti si arrampicano sugli specchi per giustificare quelle passate, in opposta direzione. Alle biblioteche serve personale, aggiornamento e riqualificazione, non esternalizzazione. Questo abbiamo sempre detto e ora sembra che lo dicano tutti, dai dirigenti all’Assessore… allora perché si è fatto quel “progetto” al Navile?
Mistero.
Per provare a scioglierlo abbiamo chiesto un’udienza conoscitiva alla Commissione Cultura di cui solleciteremo la convocazione urgente.

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