Oggi alle 17 saremo al Presidio per Adil ucciso dal Profitto! di SI Cobas Bologna davanti alla Lidl di via Stalingrado per protestare contro l’ennesimo omicidio sul lavoro.

In Italia il lavoro è un assassino silenzioso che miete vittime ogni giorno. Se fosse una persona, sarebbe il serial killer più ricercato del mondo, eppure il tema è tremendamente assente dal dibattito pubblico.

Quello di questa mattina è un omicidio frutto della sempre più intensa repressione che il movimento sindacale subisce nel settore della logistica. Il tutto, purtroppo, in totale assenza di intervento da parte delle forze dell’ordine per tutelare e difendere lavoratrici e lavoratori.

Sembrerebbe il 1921, invece siamo nel 2021 e questa violenza è ancora una tremenda e devastante realtà.

(foto presa dalla pagina del circolo RitmoLento )


Presidio per Adil ucciso dal Profitto!
Venerdì 18 Giugno 2021 dalle 17:00 alle 19:00
Lidl. Via Sebastiano Serlio, 35, 40128 Bologna, Emilia-Romagna

Dettagli Oggi durante lo sciopero Nazionale della Logistica un nostro lavoratore e Coordinatore della sede di Novara, Adil Belakhdim è morto, travolto da un Tir che ha forzato un picchetto davanti la Lidl di Biandrate. Questa morte rappresenta l’apice di una escalation di violenze contro il Si Cobas e che si trascina dal mese di gennaio, davanti al presidio presso FedEx TNT di Piacenza continuato con le violenze dei body guard di Lodi e arrivato oggi all’omicidio del nostro Adil. La ferocia spiegata da parte padronale, appoggiata dall’operato della Procura di Piacenza nella vertenza FedEx che ha prodotto l’ arresto degli scioperanti, l”ignominiosa scelta di non agire da parte della Polizia, mentre si spiegava la brutalità squadrista dei body guard di Lodi, gli attacchi agli operai della Texprint a Prato, non potevano che produrre questo ultimo gravissimo evento, dopo aver sparso a piene mani il messaggio che i picchetti si possono sfondare. Il silenzio dei Ministeri incaricati e della politica, sulle violenze cui sono sottoposti i lavoratori della Logistica in sciopero, diventa oggi un segnale da non sottovalutare e da affrontare chiedendo di cessare questa repressione feroce ed insensata e di ripristinare i principi costituzionali del diritto al lavoro, del diritto di sciopero e del diritto di manifestazione sindacale.

SI COBAS BOLOGNA

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