Oggi abbiamo presentato un’interrogazione alla vicesindaco Marilena Pillati per chiedere conto della scelta dell’Amministrazione Merola di ricorrere ad ulteriori servizi privati a pagamento per supplire alla carenza di posti nelle scuole dell’infanzia pubbliche, comunali e statali. Questa decisione incrementa del 15% l’erogazione a favore delle scuole private già prevista dalla convenzione in essere (convenzione rinnovata nonostante la chiara indicazione contraria data dai cittadini e dalle cittadine con il referendum del maggio 2013).
Pillati non ha ritenuto di rispondere in aula, avendolo già fatto a mezzo stampa con accuse di ideologia al nostro indirizzo e a quello dei sindacati.
A noi per contro pare ideologica, proprio nel senso di coscienza capovolta, l’ostinazione dell’Amministrazione nell’assumere orientamenti opposti alla volontà dei cittadini e delle cittadine di Bologna che vorrebbero un’inversione di tendenza rispetto alla costante erosione di risorse che dal pubblico vanno al privato ledendo l’interesse della collettività.
Si dirà che avevamo necessità di una soluzione immediata.. come se i bambini rimasti in lista d’attesa per l’accesso alle materne non avessero (almeno) 3 (T R E) anni o poco meno, come se fossero spuntati da sotto un cavolo l’altro ieri impedendo al Comune di Bologna di fare adeguata programmazione e nel caso chiedere (pretendere) dallo Stato l’assolvimeno dei suoi doveri istituendo nuove sezioni, come spiega perfettamente Marina D’Altri in questa intervista a Radio Citta’Fujiko

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