Riportiamo qui il testo inviato dalla consigliera Brunella Guida al Resto del Carlino, che lo ha pubblicato in forma non integrale nell’edizione del 5 febbraio 2021, in replica a due articoli contenuti nell’edizione locale bolognese dell’1 e 2 febbraio 2021 in materia di sicurezza nel quartiere Bolognina.

 

Con riferimento all’articolo di Marco Guidi pubblicato su queste pagine, mi corre obbligo chiarire, che l’Ordine del giorno n. 3 “in merito ai sistemi di videosorveglianza al quartiere Navile” cui ho espresso voto contrario è stato discusso e approvato in sede di Consiglio di Quartiere Navile lo scorso 21 gennaio 2020, dunque prima dell’aggressione alle forze dell’ordine verificatasi sabato 30 gennaio in Piazza dell’Unità.
Ritengo tale chiarimento necessario, in primo luogo nei confronti dei lettori, non perché vi sia un mio ripensamento sull’espressione contraria di voto, che riaffermo con convinzione, ma perché il contesto in cui è stato presentato, nelle dichiarazioni del Presidente Daniele Ara nell’articolo del giorno prima, a firma Luca Orsi e ripreso del giornalista Marco Guidi, è fortemente fuorviante dell’oggetto stesso di discussione che contiene: appunto, l’esclusiva implementazione di telecamere di videosorveglianza (non altrimenti definite) nel nostro quartiere. Al contrario, non vi era in alcun modo contenuto alcuno auspicio di discussione complessiva sulla recrudescenza del consumo di sostanze stupefacenti e dei fenomeni diffusi di spaccio e, tantomeno, alcuna manifestazione di solidarietà nei confronti degli agenti di polizia.
Ho considerato (e considero) quell’odg non utile e soprattutto fuorviante della necessità di affrontare la questione in termini di presidio del territorio e soprattutto di prevenzione. In Consiglio mi sono battuta in ogni occasione possibile per chiedere il perché della dismissione quasi totale del SERT in Bolognina, o della mancanza di strategie di prevenzione e controllo anche a partire dall’assenza di unità mobili.
E oggi, a seguito del contenuto degli articoli citati, mi pare che tale ambiguità e rimozione del dibattito sia confermata.

Nel merito, invece, mi permetto appena di osservare che i sistemi di videosorveglianza sono tanti e diversi, e le “telecamere” alle quali si fa riferimento non sono collegate direttamente alla centrale di Polizia e quindi non aggiungono nulla ad una necessario presidio territoriale. A differenza che per altre forme di microcriminalità, una moltiplicazione di telecamere non risolverebbe certo il problema del traffico di stupefacenti, anche se lo considerassimo risolto quando le piazze di spaccio si fossero semplicemente spostate di qualche centinaio di metri, lontano dalle nostre finestre.

Come Coalizione Civica crediamo comunque che i problemi di sicurezza vadano affrontati con uno sguardo più ampio di quello meramente repressivo a cui la destra, ma ormai non solo la destra, non sembra capace di evitare di limitarsi.

Brunella Guida
Consigliera Coalizione Civica per Bologna
Quartiere Navile

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