Dopo i fatti che hanno coinvolto il Sindaco di Riace Domenico Lucano e la sua compagna Tesfahun Lemlem, e l’ondata di solidarietà che ha attraversato il Paese da nord a sud, abbiamo chiesto, come Coalizione Civica, al Consiglio Comunale di Bologna di esprimersi con un ordine del giorno in solidarietà al lavoro del Sindaco e di apprezzamento e sostegno al “modello Riace” di promozione dell’accoglienza come opportunità di sviluppo dei territori.

Durante un lungo dibattito in aula è riverberato, in molti interventi, un tema su cui abbiamo insistito nella presentazione dell’ordine del giorno di solidarietà al sindaco di Riace Mimmo Lucano. Il tema dalla normalità che Mimmo Lucano ha rivendicato: non un eroe, né un esempio, ma un cittadino italiano e un amministratore, che “non ha fatto altro che aiutare chi chiedeva aiuto”, come ha ripetuto Mimmo ieri sera, davanti ad alcuni milioni di telespettatori.

Ma noi sappiamo che c’è di più. Tutti sanno che c’è di più: sia chi fa la guerra a Mimmo Lucano e non lo vorrebbe in TV, sia chi non si presenta in aula quando si discute sulla solidarietà a Mimmo Lucano, sia chi sceglie di esprimergliela.

Qualcuno, anche oggi, ha definito Riace un modello di business, aggiungendo che si tratta di un tipo di assistenzialismo che non genera prospettive per quel territorio. Ebbene, vorremmo sommessamente ricordare innanzitutto che nessuno ha rimproverato al Sindaco Lucano di avere agito per interesse o tornaconto personale, in secondo luogo, che si è profilato, a Riace, un esperimento sulla cui filosofia di fondo occorre a lungo riflettere, anche a prescindere dalla sua concreta attuazione in quello specifico territorio.

Quando c’interroghiamo sul modello di accoglienza che riteniamo più idoneo ad affrontare la questione migratoria, è bene rammentare che Lucano si è occupato delle persone, si è occupato della risoluzione dei problemi, si è occupato del suo territorio, ma si è occupato anche della sua trasformazione.

Un’accoglienza non subalterna, non paternalistica, non assimilazionista, un’accoglienza virtuosa, tanto da divenire un modello, non si limita ad accogliere e proteggere chi scappa, ma prova a forzare i binari dei canali d’ingresso e permanenza sul nostro territorio.
Un modello virtuoso è tale – tanto da venire studiato e apprezzato nel mondo – perché non si limita a “concedere” accesso ad un modello statico di cittadinanza, bensì modifica e ridefinisce quel modello anche sulla base delle istanze e delle caratteristiche di nuovi gruppi sociali che ne forzano le porte d’accesso e i confini.

A Riace abbiamo avuto un esperimento, un tentativo di disegnare quel che può intendersi per società multietnica basata sul rispetto, la scoperta e lo scambio.
Per questo, oggi, come Consiglio comunale di Bologna, oltre ad espimere solidarietà politica a Mimmo Lucano, chiediamo di conoscere e promuovere quel modello.

Di seguito l’intervento del nostro Consigliere comunale Federico Martelloni

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