Stop abbattimento alberi: apriamo un confronto pubblico sul patrimonio arboreo.


Di seguito l’intervento della nostra consigliera comunale Emily Marion Clancy in seguito all’abbattimento di alberi in via Torino in apertura della seduta consiliare del 25 gennaio 2021. (testo, video in fondo)

“Grazie Presidente,

ancora una volta la cittadinanza assiste all’abbattimento di alberi, questa volta 36 bagolari, Celtis australis adulti, in salute, non capitozzati, fra i 6 e 12 metri, in via Torino.

L’amministrazione ha giustificato l’abbattimento degli alberi spiegando che l’intervento è inserito nel progetto dei lavori di rifacimento dei marciapiedi nel tratto di via Torino e che il filare di bagolari verrà sostituito con 20 esemplari di Zelkova serrata di altezza di circa 5 metri e altri 20 esemplari in delle aiuole vicine, assicurando che sono specie efficaci nel contrasto all’inquinamento. Le associazioni ambientaliste rilevano invece che gli alberi Zelkova sono di una specie molto lenta nella crescita e che da giovani soffrono la siccità, per cui passerà molto tempo prima che possano essere efficaci nell’assorbimento di CO2.

Ieri pomeriggio c’è stato un presidio di cittadini e cittadine e credo che questo sia un primo fattore positivo, da sottolineare. Lo dico perché troppe volte anche in questo consiglio c’è stato un atteggiamento paternalista o di sufficienza verso i cittadini e le cittadine che protestavano per gli abbattimenti di alberi. Invece a me rassicura la presenza di una cittadinanza dalla coscienza ambientalista sempre più presente, sempre più informata.

Via Torino, la Cirenaica, il lungo Navile, i prati di Caprara, il bosco degli svizzeri al Lazzaretto, questi solo i primi episodi di abbattimento di alberi effettuati in questo mandato che mi vengono in mente.
Il problema non è il singolo episodio di abbattimento, ma la strategia che gli sta dietro, la somma di interventi di cosiddetta manutenzione, legati a fenomeni come il degrado dei marciapiedi o il miglioramento delle difese spondali per il rischio idraulico.

Ebbene io credo sia arrivato il momento di un grande confronto pubblico su questo tema, che non si può limitare alle udienze conoscitive – posto che certamente, anche questa volta, come Coalizione Civica e insieme ai consiglieri che mi hanno preceduta, la chiederemo.

Intervento dopo intervento stiamo perdendo biodiversità, ombra, biomassa che trasforma l’anidride carbonica in ossigeno. In una città che le cui istituzioni hanno dichiarato, su impulso della cittadinanza attiva, l’emergenza climatica ed ecologica, serve un osservatorio sulla gestione del verde pubblico e privato, che possa gestire l’informazione sugli interventi e sulle modalità di esecuzione degli stessi.
Una strategia complessiva sul patrimonio arboreo in città, perché se esiste un piano di sostituzione progressiva delle alberature non può essere una serie di interventi “alla spicciolata” che cambiano il volto di alcuni quartieri in città.

Seppur a fine mandato io dichiaro sin da ora la mia disponibilità a raccogliere le firme per un’istruttoria pubblica in merito, o a spingere affinché la prima assemblea popolare sul clima verta su questo tema.
Qualunque sia lo strumento che troveremo insieme deve essere partecipato, condiviso, perché vanno vagliati tutti i costi e i benefici, non solo quelli immediati ma quelli a lungo temine.
La città ne ha bisogno. ”


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