Lunedì 13 novembre sotto una fredda nevicata è andato in scena lo sgombero della ex stazione Veneta di via Zanolini occupata dal Laboratorio Crash il venerdì precedente.
Gli occupanti sono rimasti in presidio e sul tetto dell’edificio fino a che non è stato concesso loro l’incontro con la giunta che chiedevano dallo sgombero subito l’8 agosto scorso.
A mediare per chiedere che si avviasse il dialogo anche i nostri Consiglieri Emily Clancy, Federico Martelloni e Marco Trotta.
Intanto per la ex Veneta, edificio in stato di semi abbandono da anni con il concorso di Comune, Ferrovie, Università, il futuro prossimo è fatto di finestre e porte murate.

L’immobile di via Zanolini – oggetto di una nostra interrogazione dell’anno scorso – è stato vuoto per anni passando di mano in mano fra Comune, privati, Ferrovie, Tper e poi di nuovo al Comune poi in comodato d’uso all’Unibo che ne utilizza solo una minima parte. In un’udienza conoscitiva di più di un anno fa, ci era stato detto che sarebbe stato messo a bando e che i lavori sarebbero partiti entro l’anno, mentre a tuttora è semivuoto.
Così venerdì è stato occupato e lunedì, dopo ore di mediazione, il solito triste spettacolo come per molti altri molti immobili pubblici e privati: l’edificio è stato sgomberato e murato, restituito alla città per com’era prima, cioè vuoto.

A quanti sgomberi dobbiamo ancora assistere prima che l’amministrazione capisca che va avviato un dialogo, non un conflitto, sul tema degli spazi in questa città?

Questo stesso interrogativo lo abbiamo portato in Consiglio Comunale, qui i video dei nostri interventi

 

 

 

 

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