Sono passati sei anni da quando, in tante e tanti, al fianco di migliaia di persone, scendemmo in piazza per protestare contro lo sgombero di Làbas dall’ex Caserma Masini, la sua casa di allora.
Un atto che ritenevamo, tra le altre cose, sollevasse la profonda necessità di una riflessione sull’impiego di alcuni spazi in città e sui margini di rivendicazione che il Comune avrebbe dovuto far valere su di essi.
Per sei anni quello spazio è poi rimasto, fino a una recente riapertura, vuoto e abbandonato: simbolo di una sconfitta per la città, ma anche di un potenziale punto da cui ripartire.
Ieri, durante il Question Time, l’Assessore Laudani ha ufficializzato, nelle risposte al nostro capogruppo Detjon Begaj, quelle che sono le strade che l’Amministrazione finalmente può intraprendere sull’ex Caserma Masini e anche su un altro spazio che ha visto l’attivazione di migliaia di cittadini negli anni e la cui completa restituzione alla città riteniamo fondamentale, i Prati di Caprara.
E’ infatti ufficiale che Cassa depositi e prestiti affiderà al Comune di Bologna, con la formula della “custodia temporanea”, le aree esterne dell’ex caserma di via Orfeo “per attività culturali o ricreative che non presuppongano la residenzialità”, andando quindi finalmente nella direzione degli “usi temporanei” che, da sempre, come Coalizione Civica abbiamo auspicato per i numerosi spazi dismessi della città.
Si tratta di un primo risultato straordinario, frutto di quel cambio di passo radicale che l’Amministrazione sta cercando di segnare nella riqualificazione delle aree dismesse, e che dà ragione a chi negli anni, da più parti e dal basso, ha sempre chiesto e ha lavorato per un uso sociale di queste aree.

L’Assessore ha poi parlato dei Prati di Caprara, comunicando di aver ricevuto una “proposta di Patto di collaborazione” per attività legate alla tutela e alla promozione della sostenibilità ambientale, da attuare in quella parte di Prati già nella disponibilità del Comune.
Una proposta frutto del lavoro svolto dal comitato Rigenerazione No Speculazione, che negli anni ha mobilitato migliaia di cittadini e cittadine e che, con varie altre associazioni, ha presentato il progetto “Il bosco che ricresce” per favorire la fruizione leggera da parte della cittadinanza proprio di quella porzione dei Prati già passata al Comune.
Un modo per poter così continuare a fare tutto quello che fino ad oggi ha fatto: prendersi cura di quel bosco urbano sul quale è nostra intenzione continuare ad impegnarci perché venga restituito interamente alla città.
Ci sono poi stati aggiornamenti anche sull’interlocuzione con Invimit, a cui l’Amministrazione ha ribadito la volontà di preservare il bosco urbano dei Prati est e la disponibilità a studiare soluzioni utili alla rigenerazione e valorizzazione dei Prati ovest, “compatibili con il mantenimento e la tutela della vegetazione esistente”, trovando in Invimit la disponibilità a contribuire e collaborare.
Un luogo simbolo che negli anni, affiancando la cittadinanza attiva attorno ad esso, abbiamo difeso perché tornasse ad essere completamente nella città e per la città, ritenendo che Bologna potesse trovarvi, preservandolo, una “ricchezza” maggiore e diversa da quella che altri immaginavano.

Quelli annunciati ieri sono enormi passi avanti su luoghi e pratiche che da sempre abbiamo sostenuto nella nostra azione politica, ora che la direzione è quella giusta, si proceda senza indugi.

 

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