Le strade di Bologna sono pericolose e inquinate. La Giunta su traffico, inquinamento e mobilità deve rivedere le sue priorità.

L’intervento in Consiglio di Federico Martelloni

A Bologna, sulle strade, l’aria è pesante, perché quest’Amministrazione, invece di occuparsi di diminuire il traffico e l’inquinamento, invece di occuparsi di diminuire la conflittualità sulle strade e fare tutto ciò che è possibile fare per tutelare tutti gli utenti della strada, a partire dai più deboli, si avventura, da qualche tempo a questa parte, in crociate di dubbia ragionevolezza:
prima i ciclisti maleducati;
poi i genitori irresponsabili, che non tengono sotto l’opportuno controllo i bambini che giocano nelle piazze, come si è detto in relazione ai bambini che rischiano di essere investiti in piazza san Francesco, per l’insufficiente segnalazione della semi-pedonalizzazione della piazza;
da ultimo, i pedoni distratti.
Il punto non è certo fare l’apologia del ciclista che pedala contromano, del genitore che non sorveglia un minore o del pedone che attraversa leggendo la strada incollato ad uno smart-phone sul quale legge la posta elettronica …e tuttavia, come chiunque sa, la politica è spesso, essenzialmente, una questione di priorità.
Ben si addice a quest’amministrazione la battuta che Ronald Wesley dedica ad Hermione Grenger in Herry Potter e la pietra filosofale, quando quest’ultima manifesta la volontà di andare a dormire prima che Herry e Ron la coinvolgano in qualche altro pasticcio che rischierebbe di farli uccidere o, peggio, espellere. Ron – come noto – replica, basito, “quella ragazza ha bisogno di rivedere le sue priorità.
Ecco, la Giunta bolognese, su traffico, inquinamento e mobilità ha molto bisogno di rivedere le sue priorità.
Se all’indomani dell’ennesimo investimento, quello di un’anziana investito da una macchina il cui guidatore correva dopo aver assunto sostanze stupefacenti, l’Amministrazione non trova miglior modo di commentare la notizia che dedicarsi ai pedoni distratti, significa che la Giunta ha bisogno di rivedere, accuratamente, le sue priorità.
Gli anziani sono, con ogni evidenza, sono tra gli utenti più fragili delle strade. Dopo di loro, forse, soltanto i bambini. Questi ultimi, come attestano tutte le ricerche scientifiche – anche se basterebbe il buon senso – lo sono 2 volte: una prima volta perché, com’è ovvio, hanno meno consapevolezza dei pericoli che li minacciano e risultano meno visibili agli automobilisti, specie se guidatori di suv; una seconda volta, perché respirano più vicini ai tubi di scarico dei veicoli a motore.
Che segnali stiamo dando con le “campagne” di cui sopra?
E, ancora, che segnali ha dato l’Amministrazione, scegliendo di far saltare la prima domenica dell’anno senz’auto per i saldi post-natalizi?
In quella circostanza l’Amministrazione ha consegnato alle persone un duplice segnale, non una ma due volte sbagliato: in primo luogo, ha manifestato l’intenzione di accordare priorità al commercio invece che alla salute dei cittadini; in secondo luogo, ha mostrato di supporre, mettere in conto e, dunque, al fine, incoraggiare, che a far compere si vada in automobile e non a piedi o con il trasporto pubblico.
In ragione delle strade pericolose, qui e altrove, si muore.
Così come si muore perché le strade sono inquinate.
Quanto al primo aspetto, un articolo pubblicato proprio in data odierna ricorda che gli incidenti con lesioni a persone e vittime sulle strade urbane prevalgono in città (1.707 su 2.826) ed hanno determinato, nel 2016, 29 morti (di cui 13 a Bologna).
Ma è bene ricordare – quanto al secondo aspetto – che le strade urbane di Bologna sono anche tra le più inquinate.
Nella prima settimana dell’anno, Bologna ha collezionato già 3 sforamenti sulla concentrazione di polveri sottili nell’aria. Se si considera che ne avremmo a disposizione 35 in un anno, o siamo terribilmente ottimisti sul futuro, o siano, ancora una volta, in prevedibili condizioni di perdurante violazione dei limiti di legge.
Nel 2017 la qualità complessiva, valutata nell’intero anno, ha dato risultati pessimi: Bologna è andata oltre le soglie consentite dalla legge per le concentrazioni di tutti e tre gli elementi considerati: ozono, particolato (polveri sottili) e media annuale di biossido di azoto (NO2): un inquinante che tutti gli studiosi riconducono, specialmente, al traffico veicolare. Questo tris di sforamenti è un primato di Bologna: ci sono, altrove, performance peggiori ad esempio in ordine al particolato: Parma, Reggio e Modena sono andate peggio di noi, ma non hanno sforato le soglie di NO2.
Siamo coscienti che il problema riguarda tutta la val padana: ciò non toglie che, se per un verso, siamo messi peggio di altri, per altro verso facciamo meno di ciò che potremmo fare per contribuire al miglioramento della situazione sia particolare che generale.
Per fortuna le priorità della cittadinanza non sono le medesime dell’amministrazione: le bici sono sempre di più e i cittadini si sono autorganizzati per fare il monitoraggio dell’aria.
In tantissimi hanno, infatti, aderito alla campagna lanciata da Aria Pesa, e in più di 340, per una spesa complessiva di circa 7 mila euro, hanno acquistato e installato, tra le 16.00 e le 20.00 di ieri, i rilevatori della qualità dell’aria.
Anche noi di Coalizione Civica lo abbiamo fatto, come tante e tanti altri.
Oltre ai rilevatori montati da tutti gli eletti di Coalizione, il Gruppo Ambiente di Coalizione Civica ha disseminato di rilevatori il “decumano alfa” della città: la via Emilia nella parte che attraversa il centro urbano, da porta san Felice a porta Mazzini, per passare dalla nostra finestra sul cortile di palazzo d’Accursio, così da accertare come respiriamo noi, gli impiegati comunali, i vigili urbani, la Giunta e il Sindaco.
Vuoi mai che, impressionandosi, possano rivelare maggior attenzione per il grande tema del terzo millennio: il rispetto e la cura per l’ambiente che ci circonda.

 

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