Oggi, in Consiglio Comunale, abbiamo parlato della Assemblea nazionale dei/delle Riders (guarda il servizio del Fatto Quotidiano), svoltasi ieri a Làbas, cui abbiamo partecipato.

Oltre a portare all’attenzione della città, dei consiglieri e della Giunta l’ordine dei lavori della giornata di domenica 15 aprile, abbiamo segnalato la presenza di ciclofattorini di molte città d’Italia e, persino, d’Europa, giunti a Bologna per denunciare le criticità legate alla formale qualificazione dei propri rapporti di lavoro, i rischi per la sicurezza, il perverso funzionamento del ranking aziendale, i molti ricatti dell’algoritmo cui sono sottoposti (con riguardo alle forme di controllo a distanza sul lavoro, alla sua continuità, ai livelli di reddito, al disconoscimento dei diritti sindacali), nonché per discutere e confrontarsi sulle forme di organizzazione delle vertenze, sulle pratiche di mutualismo e sulle possibilità di ottenere concreti miglioramenti delle condizioni di vita e di lavoro.

Posto che si è molto discusso anche della Carta dei Diritti del Lavoro Digitale, la cui sottoscrizione è imminente, abbiamo segnalato, in Consiglio, che l’efficacia dell’azione del Comune di Bologna non si misurerà sui contenuti della Carta – giustamente messa a punto, innanzitutto, da Riders Union Bologna – bensì dalla capacità dell’Amministrazione comunale di mettere in campo, da un lato, per quanto di sua competenza, strumenti d’intervento diretto, finalizzati a migliorare le condizioni di lavoro, come ad esempio il divieto di cottimo, giustificato da intuitive esigenze di sicurezza nella circolazione stradale; dall’altro, dalla capacità di spingere le piattaforme alla sottoscrizione, attraverso un efficace sistema di incentivi e sanzioni.

Ci auguriamo che il 1° maggio di quest’anno possa avere, tra i suoi protagonisti, anche i riders delle piattafomre di food delivery, le cui mobilitazioni hanno portato alla luce le condizioni di sfruttamento dei lavoratori della gig economy, ma anche dimostrato che è possibile ed utile sperimentare nuove forme di mobilitazione e autorganizzazione per ottenere dignità e diritti.

L’intervento del Consigliere Federico Martelloni

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