Il (finto) civismo di Bologna passa per una società di marketing

By 15 Maggio 2016notizie

Cari lettori, vorrei rendervi partecipi di una riflessione.

In questi giorni mi è capitato più di una volta che, durante i volantinaggi o i banchetti in giro per la città, alcuni cittadini bolognesi (e non) guardando il simbolo della nostra lista e scorgendo la parola “civica”, mi hanno riferito pressapoco così:

Beh, ecco… siete l’ennesima lista civica, perchè dovrei votare voi, ci sono già i cinque stelle! Loro sono i cittadini, loro sono come noi, sono cittadini normali, mica come i politici!“.

Prima considerazione

Pur non essendo una “politica” in senso stretto (nel senso che non ricopro una carica politica, attualmente svolgo la professione di operatore socio sanitario), mi offendo ogni qualvolta si usa questo termine come uno spregiativo, nonostante trovi la sua nobiltà nella Costituzione Italiana. Siete incazzati con alcuni politici o alcuni partiti? Riferitevi direttamente a loro, specificando nomi e cognomi! Perchè offendere senza conoscere?

Questo qualunquismo becero non è dannoso solo per la politica (con la “P” maiuscola) ma per la società in generale, sopratutto in una città come Bologna, che fa dell’attivismo politico (di qualunque colore esso sia) ed associazionista il cuore pulsante della città stessa. In ogni attività della nostra vita può esserci l’aspetto “buono” e quello “cattivo” (che di per sè poi queste categorie sono relative al giudizio del singolo, mica assolute!), l’importante è sapere che nelle cose NON ESISTE esclusivamente “il buono” o esclusivamente “il cattivo”, perchè quello è sintomo di un isolazionismo ed una chiusura mentale che porta esclusivamente ad un individualismo egoista (come diceva il Marchese del Grillo: “io so io e voi non siete un c….!“) dannoso per la nostra città, aperta, multiculturale e rispettosa delle diversità (nei limiti imposti dalla Costituzione stessa ovviamente).

Seconda considerazione

La notizia è fresca di giornata, gli eletti del Movimento 5 Stelle, a detto del candidato sindaco Massimo Bugani, dovranno far vagliare le loro proposte ai membri dell’ “anonimo staff” (cito il Sindaco di Parma Federico Pizzarotti) di Beppe Grillo, in particolar modo:

«Le proposte di atti di alta amministrazione e le questioni giuridicamente complesse – si legge al punto 2/d – verranno preventivamente sottoposte a parere tecnico-legale a cura dello staff, coordinato dai garanti del Movimento»

fonte: http://bologna.repubblica.it/cronaca/2016/05/14/news/bugani-139809725/

Ora la questione è questa: prendiamo il caso di un cittadino che non è intenzionato a votare noi né un’altra lista fra quelle presenti alle elezioni, ma un “candidato a 5 stelle” (le virgolette sono intenzionali). Il cittadino pensa che il candidato si occuperà della nostra Bologna per il meglio, confrontandosi, facendo le sue scelte, discutendone all’interno del gruppo di appartenenza, valutando eventuali collaborazioni. E invece?

E invece le decisioni passano per una società PRIVATA di marketing. Si, avete letto bene, PRIVATA (la Casaleggio Associati).

Il “pubblico”, in questo caso un gruppo consiliare all’interno del Consiglio Comunale di Bologna, verrà gestito da un ente privato. Vi ricorda niente questa cosa? Questo sarebbe “il nuovo” che avanza? Questa sarebbe la politica e le idee che rappresentano “i veri cittadini”? Parlano di acqua pubblica, di beni pubblici e tante altre battaglie che molti di noi condividono, ma poi si fanno gestire da quella che è una società privata.

A me questa sembra una storia non 2.0 ma, passatemi l’espressione, vecchia come il cucco.

La riflessione con cui concludo è questa.

Noi siamo una lista di persone con le esperienze più variegate, anche nella politica partecipata. Siamo in primis cittadini, lavoratori, studenti, madri, mariti. Non siamo perfetti, proprio come voi! Ed esattamente come voi, noi vogliamo una Bologna che funzioni per il meglio, che si dia delle priorità e che tali priorità ci rendano orgogliosi di dire in giro “abito/lavoro a Bologna”. Possiamo non pensarla allo stesso modo su ogni singolo aspetto, ma quello di cui vi assicuro è che siamo liberi nelle nostre scelte: attenzione, non di quella presunta libertà individualistica che rifiuta la discussione a priori, ma liberi di decidere insieme a voi che ci votate cosa potrebbe essere importante per la nostra città. Una libertà iniziata con il nostro sindaco Giuseppe Dozza. E che ha contribuito a fare di Bologna un piccolo gioiello in Europa.

Per questo mi sento di dirvi, indipendentemente dal candidato a cui darete la vostra preferenza, votate per un Comune che sia veramente pubblico e libero da condizionamenti privati di “anonimi staff”. Votate i civici, quelli come voi, che sono stati iscritti ad associazioni, a partiti politici, che si sono pentiti ed hanno cambiato idea (ma non squadra di calcio), quelli che ti fermano e ti dicono su per strada senza un motivo logico, quelli che al contrario ti attaccano una pezza che non finisce più, quelli che se sbagli una virgola ti dicono peste e corna per poi offrirti una birra due minuti dopo… insomma… quelli come te!

Laura Moscarelli

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