Questa è Prati di Caprara Ovest, l’area che secondo Virginio Merola necessita di essere ‘rigenerata’, a titolo di compensazione per i lavori allo Stadio. La rigenerazione consisterebbe nella realizzazione di un centro commerciale, un albergo, un outlet di lusso.
Stessa sorte per le aree sportive dell’antistadio e del cierrebi: centri commerciali e parcheggi.

Da quando le parole hanno perso completamente il loro significato?
Da quando stendere una colata di cemento su aree verdi o sportive è ‘rigenerazione’?
Farci prendere per il culo sull’altare della compensazione anche no.
Benissimo la ristrutturazione dello Stadio, ma una politica sana è quella che sa dire di non essere disposta a sacrificare quel poco che resta del proprio territorio. Che trova soluzioni alternative e migliori.

La giusta compensazione è consegnare a Joey Saputo e alla città un territorio circostante veramente rigenerato:
– un parco finalmente aperto, come si promette da decenni;
– la stazione Prati di Caprara, nodo chiave per far decollare il progetto SFM nell’area ovest della città, progetto approvato da tempo immemore;
– un percorso pedonale e protetto, che dalla stazione e dal parco porti allo Stadio tifosi e spettatori in venti minuti, senza bisogno dell’auto.

Ed è intorno alla stazione, all’ex scalo Ravone, il punto in cui può avere senso fare negozi o costruire un albergo per chi si vuole fermare in città.
Quale dei due progetti è ‘rigenerazione’?
Quale dei due è più utile per il futuro dello Stadio e di Bologna?

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